SPETTACOLI

attrice/cantante/regista

E mille notti ti canterò…

Storie di canti notturni e madri incantatrici. Un affresco canoro fatto di invocazioni, gesti rituali e giochi vocali. Un intreccio di melodie e ritmi alla ricerca di un sonno rigenerante…..
Con Sandra Montagnana e Sandra Passarello Al pianoforte Michael Loesch


Descrizione generale:
Lo spettacolo musicale “E mille notti ti canterò” è un divertissment, un gioco canoro e teatrale, nato da una ricerca sulla relazione magica che si instaura fra madri e figli nel passaggio notturno dalla veglia al sonno.
La ninnananna è l’incantamento che conduce al sonno, una nenia, una cantilena che ha nella sua stessa radice etimologica l’idea del sonno, ma dentro a questo rituale si aprono mille immagini di vita, che ci riportano a mondi diversi e diverse prospettive.

La messinscena e l’elaborazione musicale Il progetto “E mille notti ti canterò….” nasce dal desiderio di esplorare una nicchia del repertorio popolare, quello delle ninnananne, in un contesto di suoni di leggera contaminazione. Un viaggio nella cultura musicale folcloristica non solo italiana, ma anche di altre aeree geografiche europee, che rintraccia canti, poesie, aneddoti, filastrocche, mescolandoli a sonorità più moderne. E’ stata fatta una selezione accurata dei brani, ricercandone sempre l’autenticità, nel rispetto di un gusto musicale preciso. Ogni canzone è stata arrangiata e rielaborata secondo criteri musicali che ne valorizzassero forma e contenuti. L’uso dei dialetti, del nonsense, dei ritmi sillabici, insieme ad un’approfondita ricerca nel repertorio nazionale e internazionale, ha creato un miscela di suoni che toccano varie ambientazioni e stili diversi.
Tutt’altro che soporifero, l’intreccio di sonorità e di linguaggi, dà vita sul palco a dei veri e propri quadri canori, accompagnati da una gestualità essenziale, frutto anch’essa di una ricerca sull’immaginario collettivo. Il parlato si intreccia al canto in varie forme, spesso senza che ci sia un confine preciso fra il testo popolare e quello più poetico.
Molti dei canti portati in scena sono il frutto di anni di ricerca, di incontri, di passaggi di memorie che negli anni Sandra Passarello ha ricevuto nel suo percorso teatral-musicale e che ha raccolto e portato con sé, per poterli condividere.
L’accompagnamento al pianoforte, ad opera di Michael Loesch, impreziosisce il repertorio e la ricerca di sonorità e contaminazioni proposta dalla ricerca musicale di Sandra Montagnana, che hanno saputo rendere la musicalità dei brani viva e originale.


DiVino Spirito

Divino Spirito…. una “bevuta” di canzoni, musica e testi, fra il serio e il ridicolo, il tragico e il comico, il sacro e il profano.
Una serata per raccontare come il Vino accompagni l’esistenza di uomini e donne portando colori, emozioni e paesaggi sempre diversi; un “genius loci” della nostra esistenza, uno Spirito appunto di-Vino!





E’ TUTTO BUONO….

….QUANDO SI HA FAME

IL PROGETTO

E’ tutto buono…” è un percorso fra i simboli del cibo e della fame, narrato e cantato con una varietà di repertorio sia di testi (da racconti di Guy De Maupassant e Paul Auster a poesie di Pablo Neruda e stornelli in romanesco), che di musiche, che spazia soprattutto fra gli anni 50 e 70, ma che comprende un’universalità di temi legati al cibo e alla relazione dell’essere umano con fame e nutrimento.
Temi, fame e nutrimento, entrambi legati alla storia dell’umanità, che si intrecciano ai temi dell’amore, della conoscenza, delle lotte, della psiche umana, nonché dell’emigrazione dei popoli e delle guerre, passando dalle tradizioni gastronomiche più famose a quelle meno conosciute.

Poesie, proverbi, racconti, ricette, personaggi famosi, saggi, letteratura classica e contemporanea, blog… un tessuto di narrazioni reso brillante e accattivante da una selezione di musiche e canzoni, simboli anch’esse della nostra recente e meno recente storia del cibo…
Dal chachacha delle cicciona, sorte di ode alla donna florida, al picnic a base di baccalà di Nino Ferrer, fino alla più popolare “era nato poveretto”, che inneggia al popolo, suggerendo di sostituire le bombe coi maccheroni per ritrovare pace e non guerra…. Questo e molto altro, da standard jazz o americanissime canzoni alla Frank Sinatra, accompagnano il tessuto narrativo attraverso un’epoca sempre presente e viva, quella della necessità del cibo, non solo come sostentamento biologico, ma come vitale necessità nel modo di relazionarci agli altri e alla nostra esistenza.