READINGS

attrice/cantante/regista

Diario 1941-1943

«Avanti, allora!» Inizia così il diario di Ester (Etty) Hillesum, giovane donna di Amsterdam, nata nel 1914 a Middelburg, da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica. La figura di questa ragazza verrà presentata venerdì prossimo, 22 febbraio alle 21 all’interno del percorso “Le vie del sacro”: in scena ci sarà Sandra Passarello che ha lavorato sulla figura della Hillesum ed il musicista Michael Lösch. In quell’arco di tempo, meno di due anni, in cui ha tenuto il suo diario, Etty di strada ne ha fatta davvero tanta, andando coraggiosamente sempre avanti. Una strada fatta inizialmente di intense passioni e sentimenti accesi e contraddittori, che la condurrà infine, nonostante l’esperienza orrorifica della guerra, ad una sensibilità nuova e profonda verso il divino. Dall’incontro con lo psicoterapeuta Julius Spier, Ester intraprende un percorso introspettivo che le fa contattare e rafforzare la sua anima ed il suo Amore per la vita. La sua religiosità si esprime in modo non convenzionale, attraverso un dialogo con se stessa –… quella parte di me, la parte più profonda e la più ricca in cui riposo è ciò che io chiamo «Dio» – e una visione del mondo fra misticismo e lucida consapevolezza della realtà. Finirà la sua esistenza terrena ad Auschwitz, condividendo l’ineluttabile destino, a cui lei stessa sceglie di non sottrarsi, con milioni di deportati del suo popolo. Ma anche in questo sa trovare in sé un pezzetto di Dio che si fa poesia. Da un finestrino del treno che la trasporta in Polonia getta una cartolina, raccolta e spedita da alcuni contadini, su cui scrive: «Abbiamo lasciato il campo cantando». Etty Hillesum ci regala coi suoi scritti una testimonianza straordinaria di come l’attitudine ad amare possa essere una forza inesauribile e di come anche nel pieno dell’orrore si possa respingere l’odio, allontanandolo dal nostro cuore, per non renderci complici di un mondo inospitale.

a questo link video Rai sull’evento del 30 gennaio 2020

https://www.rainews.it/tgr/bolzano/video/2020/01/blz-Etty-Hillesum-Sandra-Passarello-teatro-Cristallo-Bolzano-4a441916-a804-4877-a998-f9e6d4f892f3.html

a questo link intervista alla trasmissione Zeppelin di Radio 3, condotta da Paolo Mazzucato

http://www.raibz.rai.it/feed.php?id=14


Ad Alta Voce
il riscatto della memoria in terra di mafia

UN READING TEATRALE A CURA DI SANDRA PASSARELLO, TRATTO DALL’OMONIMO TESTO DI ANTONINA AZOTI.
Questa testimonianza è un diario, vincitore del premio Pieve, dell’Archivio Diaristico Nazionale e possiamo considerarla un prezioso documento, che descrive la realtà siciliana dal dopo guerra agli anni ’70, fino ad arrivare al 1992, data fatidica della strage di Capaci.
LA TRAMA: Antonina ha solo quattro anni quando la vita della sua famiglia viene sconvolta dall’uccisione per mano mafiosa di Nicola Azoti, suo padre, sindacalista e uomo di musica e compagnia, che aveva avuto il torto di difendere i diritti dei più deboli.
“Aranci, aranci, ccù li fa li guai si li chiangi”, in questa frase ripetuta da vicini e conoscenti per tutta l’infanzia di Antonina, si riassume chiaramente la mentalità dell’epoca: se Nicola Azoti era stato ucciso, un motivo ci doveva essere e famigliari e parenti stretti non meritavano compassione e aiuto, ma dopo il danno, anche la beffa di un isolamento e talvolta derisione, da parte della comunità locale.
Come Antonina sia riuscita non solo a sopravvivere, ma a rinascere dalle ceneri di questi drammatici eventi, sta nel racconto che ascolterete, fatto di lacrime e qualche sorriso, ma anche di una verità cruda che Antonina riuscirà a rendere pubblica e a chiederne conto alle autorità, solo quando sarà donna adulta e madre di famiglia, mossa da un sentimento di rinnovata fierezza, per essere stata la figlia del sindacalista Nicolò Azoti, un uomo buono e di valore, che ha dato la vita perchè credeva in una giustizia diffusa.
IL READING: Il reading unisce il racconto dell’inizio con il riscatto finale della protagonista, soffermandosi sui momenti più salienti di tutta la vicenda e collegandosi ad un evento tristemente noto al pubblico, che fu la strage di Capaci. E’ solo durante la manifestazione a Palermo, dopo l’uccisione di Giovanni Falcone con la moglie e tutta la scorta, che infatti Antonina riesce pubblicamente a parlare del padre rendendogli una memoria pubblica e collettiva


Durante il reading teatrale tenutosi a Egna l’11 ottobre 2019




VISTE DI PROFILO


Viste di profilo è un reading musicale dove si ride e ci si commuove al tempo stesso. L’intreccio di testi e canzoni segue il filo delle mille sfaccettature al femminile che possiamo rintracciare in figure letterarie e musicali del nostro secolo. I temi condivisi da testi e canzoni sono quelli più classici dell’amore, del materno e della condizione sociale della donna in diverse epoche, ma anche una riflessione più creativa passando dal femminismo, alla sessualità, alla poesia pura.
Il magico potere della parola, narrata e cantata, riesce a far vivere sul palco figure femminili di forte significato, cercando di far percepire in chi le ascolta, la potenza che tante donne di rilievo hanno portato nelle nostre vite.
Tratteggiare profili di donne più o meno famose che hanno lasciato in qualche modo tracce nella storia, ha lo scopo di restituire a ciascuno di noi la capacità di cogliere nel presente personalità significative di ogni tempo.
Non necessariamente momenti eclatanti ma anche personali e “intimi”, non solamente storie fuori dal comune, ma anche semplici o quotidiane, cercheranno di creare familiarità coi personaggi che incontreremo.
Franca Rame, Anna Magnani, Wistawa Szymborska, Mercedes Sosa, Nina Simone, Angeles Mastretta, Carmen Consoli, per citarne solo alcune, consapevoli che il panorama sarebbe sterminato, ma che attraverso alcune se ne evocano infinite altre…
Il tutto grazie alle voci e interpretazioni di Sandra Passarello (recitazione, lettura di testi) e Greta Marcolongo (canto) con le sottolineature e gli accompagnamenti musicali del chitarrista Mattia Mariotti.


CHE MITO!

Il progetto è rivolto in particolare a bambini e ragazzi delle scuole primarie (secondo ciclo) e ragazzi della prima classe delle scuole secondarie di I° grado, ma adatto ad altri contesti, come cortili, biblioteche e altre iniziative per le famiglie. La narrazione e messa in scena (e video) di un ciclo 4 miti, fondamentali per alcuni temi ancora molto dibattuti oggi, come l’abbandono, il diritto di riconoscimento, il confronto fra forze e molto altro.

CONCEPT: L’idea è quella di utilizzare la forza archetipica e lo spessore narrativo di alcuni miti classici per aprire, tramite il teatro, riflessioni collettive riguardo alcuni temi, che riguardano la società e l’esser umano attraverso le epoche.

Una riflessione che, seppur sganciata da qualsivoglia aderenza a credenze fideistiche o religiose, mantiene aperto un dialogo con la domanda più antica che ci riguarda: Chi siamo? Cosa facciamo qui? Il teatro, storicamente luogo di narrazione e confronto, può essere spunto per risvolti didattici. La proposta mantiene un’attenzione forte anche sul linguaggio, sulle immagini e sulle tracce che tutt’oggi tali miti hanno lasciato nella nostra esistenza.

READING (live): La base della realizzazione è immaginata per una performance teatrale live; un reading accompagnato da musica e immagini. Ogni performance è introdotta da una sorta di prologo, in cui vengono poste delle domande al pubblico e termina con una domanda finale, che possa aprire, laddove lo si voglia, un dialogo/dibattito. Per questo motivo è particolarmente pensata per le classi del secondo ciclo della scuola primaria e per le classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado. La formula live potrebbe però essere inserita in una programmazione bibliotecaria o all’interno di un festival estivo nei cortili o ancora altri luoghi dedicati al teatro per un pubblico misto di adulti e bambini.